domenica 9 novembre 2008

Cosmetici naturali per la pulizia del corpo

Esistono dei prodotti cosmetici per la bellezza del corpo e dei capelli, che contengono sostanze nutrienti ed evitano l'impiego di sostanze aggressive.

I normali saponi ad esempio, a contatto con l'acqua formano un'eccessiva schiuma che paradossalmente disidrata l'epidermide, sono consigliati quindi saponi vegetali che impiegano sostanze nutrienti emollienti quali burro di karité e olio di mandorla, e che non contenganosostanze conservanti di sintesi.

Questi saponi vegetali naturali sono anche una valida alternativa al bagno schiuma, e sono maggiormente rispettosi dell'ambiente e quindi di noi stessi.

Esistono bagno schiuma, shampoo e balsamo naturali, ecologici, che evitano di impiegare SLS, SLES, e parabeni (si possono trovare ad esempio in un negozio equo e solidale), sostanze che concorrono ad aumentare l'inquinamento ambientale.

Possiamo anche trovare dei saponi di marsiglia liquidi per la pulizia delle mani
in formulazioni neutre o profumate con oli essenziali.

Esistono poi delle saponette di marsiglia, quelle che si trovano abitualmente in commercio, come si può leggere nelle etichette, in realtà sono composti da una bassa percentuale di vero impasto di marsiglia, mentre la restante parte è costituita da sostanze come ad esempio gli sbiancanti ottici, utili a rendere più riflettente il tessuto lavato, e quindi apparentemente più bianco.

Esistono anche degli shampoo sottoforma di saponette vegetali che impiegano oli quali l'olio di canapa, ideale per lavare i capelli, specialmente quelli lunghi, per nutrirli, lasciarli morbidi e facilitarne la pettinatura.

Come stuccante per la pulizia del viso, è ottimo l'olio di mandorla; il migliore è quello spremuto a freddo, in quanto è ottenuto da un procedimento esclusivamente meccanico senza impiego di sostanze chimiche.

Esistono dentifrici naturali, che non contengono fluoro né fluoruro di sodio
profumati con oli essenziali, dalle proprietà astringenti per le gengive infiammate
o con argilla verde per favorire la rimozione di cibo e prevenire la placca.

Questi prodotti non si trovano abitualmente nei negozi tradizionali, occorre andare in negozi, supermercati biologici o nelle erboristerie, credo valga la pena di provarli......la differenza è evidente!

L'unica cosa negativa è il prezzo un po' più alto, rispetto ai prodotti tradizionali, ma se pensiamo alla qualità del prodotto e cerchiamo di dosarne meglio l'impiego, considerando anche il nostro contributo alle aziende che si impegnano per fornire cosmetici naturali ed abbassare l'inquinamento, ne varrà la pena davvero.

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mercoledì 5 novembre 2008

Candidosi cronica: rimedi naturali

Con candidosi cronica si intende la crescita eccessiva del lievito benigno chiamato Candida Albicans che è normalmente presente nell’apparato digerente e nel tratto vaginale. La causa è multifattoriale e anche i sintomi che può provocare sono molteplici. Per questo è importante, per vincere definitivamente questa fastidiosa problematica, individuarne i fattori predisponenti e correggere le proprie abitudini di vita e di dieta. La candida si moltiplica oltre misura principalmente quando si ha un abbassamento del sistema immunitario e quando si ha un danneggiamento delle pareti intestinali, in questo modo il nostro organismo assorbe particelle di lievito e tossine dall’intestino, che non costituisce più un buon filtro per esse, causando così un’alterazione dei processi dei vari organi sviluppando la cosiddetta “sindrome da lievito”. I sintomi riguardano principalmente l’apparato gastrointestinale, il sistema immunitario, l’apparato endocrino ed urogenitale ed il sistema nervoso e sono stanchezza cronica, allergie, disfunzioni immunitarie, depressione, disturbi digestivi e sensibilità a sostanze chimiche. Prevalentemente colpisce le donne tra i 15 e i 50 anni, con un’incidenza 8 volte maggiore rispetto all’uomo, a causa degli effetti degli estrogeni, delle pillole anticoncezionali e del maggior quantitativo assunto di antibiotici.

Fattori predisponenti una crescita eccessiva di Candida

-Fattori dietetici
-Carenze nutrizionali
-Farmaci (principalmente antibiotici specie se assunti prolungatamente)
-Alterazione della flora batterica intestinale
-Disfunzioni immunitarie
-Funzionalità epatica alterata
-Malattie soggiacenti

Sintomi generali

-Stanchezza cronica
-Diminuzione di energie
-Malessere generale
-Diminuizone della libido

Sintomi dell’apparato gastrointestinale

-Gonfiore
-Mughetto
-Crampi intestinali
-Alterazione delle funzioni intestinali
-Prurito anale

Disturbi urogenitali

-Infezioni vaginali da lievito (vaginiti)
-Infezioni ricorrenti della vescica (cistiti)

Disturbi endocrini

Disturbi legati al ciclo mestruale


Disturbi del sistema nervoso


-Mancanza di concentrazione
-Irritabilità
-Depressione

Disturbi immunitari

-Funzioni immuntarie depresse
-Allergie
-Sensibilità a sostanze chimiche

Anamnesi (storia delle abitudini del paziente)

-Vaginiti croniche da lievito
-Antibiotici assunti in maniera cronica per infezioni o acne
-Assunzione di pillola anticoncezionale
-Assunzione orale di ormoni steroidei

Problematiche associate

-Sindrome premestruale
-Sindrome dell’intestino irritabile
-Sensibilità ad alimenti, sostanze chimiche o ulteriori allergeni
-Disturbi endocrini
-Eczemi
-Psoriasi
-Forte desiderio di cibi ricchi di carboidrati o lievito

Antibiotici

Gli antibiotici sopprimendo il sistema immunitario e la normale flora batterica, che ha un ruolo di prevenzione della crescita batterica eccessiva dei lieviti, sono uno dei principali fattori di proliferazione della Candida. Talvolta la loro prescrizione per problematiche quali acne, cistiti ricorrenti, otiti, sinusiti e bronchiti croniche, ed irritazioni della gola senza presenza di batteri potrebbe essere evitata, impiegando dei rimedi naturali più efficaci, vista anche la resistenza indotta nei ceppi batterici a tali farmaci. Secondo l’OMS (Organismo mondiale della Sanità) ci stiamo avvicinando ad una “era post-antibiotica” in cui molte malattie infettive diverranno impossibili da trattare, perlaltro il riscaldamento dell’atmosfera sta cambiando i microclimi nei vari continenti e si ipotizza possano scatenare un ritorno epidemiologico di vecchie malattie infettive e di rafforzare ulteriormente quelle attualmente diffuse. La resistenza agli antibiotici è rafforzata dalla loro aggiunta ai mangimi per gli animali, perpetuato a partire dagli anni cinquanta, quindi l’OMS raccomanda di limitarne l’uso e di evitarne un uso improprio. Questa resistenza agli antibiotici è tanto più frequente quanto più lo è la loro somministrazione, e questo è particolarmente problematico nelle strutture osperdaliere relativamente a organismi quali lo Staphylococcus aureus e lo Pseudomonas aeruginosa, che soventemente portano a complicazioni fatali, mentre non è presente resistenza nel caso di somministrazioni sporadiche, quindi per evitare tale situazione un rimedio possibile è ridurne la prescrizione. Gli effetti sulla salute scatenati da un uso smodato di antibiotici si può far sentire anche dopo decenni, ad esempio a partire dal 1950, da quando è stato introdotto il loro impiego in aggiunta ai mangimi per gli allevamenti nei paesi industrializzati, la malattia di Crohn è aumentata, anche in zone dove non si era presentata precendentemente, togliendo così l’ipotesi eziologica, ovvero causale, genetica. Statistiche comparative evidenziano una corrispondenza tra le zone ad alta incidenza del morbo di Crohn e quelle relative ad un uso prematuro e ad alta somministrazione di antibiotici, inoltre esiste un parallelismo tra aumento della loro quantità prescritta e aumento dell’incidenza annuale della malattia.

Approccio terapeutico

Con l’approccio terapeutico qui descritto é assicurata la completa eliminazione della candidosi cronica.

Prima Fase: Individuare e possibilmente eliminare i fattori predisponenti

(ad esempio: fattore dietetico, relativo all’indebolimento del sistema immunitario, ad una compromessa funzionalità epatica o ad una malattia preesistente).

Eliminare quindi antibiotici, steroidi, farmaci immunosoppressori, e pillole anticoncezionali, eccetto quei casi che ne richiedano un impiego medico improrogabile.

Eseguire un’analisi digestiva completa delle feci, utile a valutare digestione, funzionalità, ambiente e assorbimento intestinale, e a comprendere quali disturbi digestivi possano essere alla base di un’eccessiva crescita batterica di Candida, ad esempio ipocloridria, ovvero una produzione scarsa di acido cloridrico, scarsa produzione di enzimi pancreatici quali la proteasi, che oltre ad avere una funzione digestiva delle proteine serve a eliminare dall’intestino tenue i parassiti quali batteri, lieviti, protozoi e vermi intestinali, e scarsa produzione di bile, per cui può essere utile assumere sostanze integrative alimentari che ne promuovano il flusso. Inoltre tale esame può stabilire un’eventuale correlazione dei sintomi con condizioni diverse dalla Candida quali un’eccessiva crescita batterica nell’intestino tenue e la sindrome dell’intestino irritabile.

Osservare le raccomandazioni relative ai fattori predisponenti individuati.

Seconda Fase: Seguire una dieta di controllo per la Candida

Eliminare:

o Zuccheri semplici e raffinati, perchè lo zucchero raffinato è il principale cibo per la candida, può essere sostituito con miele, sciroppo d’acero e succo di frutta.

o Latte e latticini, in quanto l’alto contenuto di lattosio favorisce la crescita di candida, ed inoltre il latte è uno dei più comuni allergeni nonché un alimento sempre meno digeribile via via che avanza l’età, per una diminuzione dell’enzima lattasi utile alla sua digestione, dando così vita a problemi quali fermentazione e sviluppo di gas intestinali che vanno ad indebolire ancora di più l’intestino.

o Alimenti con alto contenuto di lieviti o muffe quali bevande alcoliche, formaggi, frutta secca, melone, arachidi.

o Allergie alimentari note o presunte, è utile a questo proposito ricorrere al test ELISA per determinare le allergie alimentari IgE-mediate e IgG-mediate.


Terza Fase: Assumere integratori nutrizionali

- Complessi vitaminici e preparati minerali ad alta efficacia quali carotene, Vitamina C, E, zinco e selenio, utili alla prevenzione dell’involuzione del timo
-Integratori antiossidanti (le stesse vitamine C, E ed il selenio sopracitate lo sono)
-Un cucchiaio di olio di semi di lino al giorno

Quarta fase: Accrescere le funzioni immunitarie

-Incoraggiare una mentalità positiva
-Intraprendere tecniche positive per combattere lo stress
-Evitare di assumere alcolici e zuccheri raffinati, di fumare e tenere sotto controllo i livelli ematici di colesterolo che se elevati potrebbero portare ad un indebolimento delle funzioni immunitarie
-Dormire e riposarsi a lungo per ridurre lo stress e permettere al proprio organismo di rigenerarsi
-Assumere 750 g al giorni di frazioni di polipeptidi grezzi per coadiuvare la funzionalità della ghiandola timica

Fattori che sopprimono il sistema immunitario nella candidosi:

-Assunzione di antibiotici, di corticosteroidi o di altri farmaci che sopprimono il sistema immunitario
-Carenze nutrizionali
-Allergie alimentari
-Dieta ricca di zuccheri
-Stress

Quinta fase: Favorire la detossificazione e l’evacuazione.

Assumere alla sera 4 g di fibre solubili di gomma di guar, psillio o pectina per favorire la motilità intestinale. Accorgimento specialmente raccomandato per chi abbia seguito terapie antilievito in modo da rimuovere le cellule di lievito morte. La fibra di psillio in particolare si è dimostrata la più efficace tra le fibre solubili come lassativo.
Quando sia necessario un miglioramento della funzionalità epatica ad esempio in caso di storia di assunzione di contraccettivi orali, steroidi anabolizzanti o estrogeni, abuso di alcolici, calcolosi epatica, epatite virale, diabete, psoriasi, sovrappeso di oltre 10 kg, elevata epsosizione a certe sostanze chimiche o farmaci, quali solventi e detergenti, pesticidi, antibiotici, diuretici, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e ormone tiroideo, assumere silimarina e fattori lipotropici per favorire il flusso di grasso e di bile dal fegato e verso esso stesso, nonché il metabolismo dei grassi. Questa necessità si manifesta spesso attraverso sensibilità ed allergie a sostanze chimiche, che rappresentano segnali di stress delle reazioni alla detossificazione. Il fegato è molto sensibile alle tossine chimiche e anche quando è danneggiato lievemente il sistema immunitario è danneggiato seriamente, e per questo questo è un ulteriore fattore predisponente di eccessiva crescita di candida. In particolare per coadiuvare il processo di detossificazione dell’organismo è consigliato:

-Assumere una dieta ricca di frutta e verdura fresca, cereali, legumi, noci e semi
-Adottare uno stile di vita salutare, evitando bevande alcoliche e praticare regolarmente esercizio fisico
-Assumere complessi vitaminici e integratori minerali ad alta efficacia
-Assumere preparati lipotropi quali 1000 mg/die di colina e 1000 mg/die di metionina e/o cisteina, e di 140 mg di silimarina (é un estratto prelevato dal Sylibum marianum (cardo mariano), 3 volte al dì, per proteggere il fegato ed aumentarne la funzionalità. Alcuni studi dimostrano la proprietà degli agenti lipotropi di aumentare la SAM (S-adenosilmetionina), che é il principale composto lipotropo epatico, e il glutatione, il principale composto detossificante del fegato
-Seguire un digiuno di 3 giorni ad ogni cambio di stagione


Sesta fase: Assumere probiotici


Il dosaggio dei probiotici consigliato va da 1 a 10 miliardi di cellule vive di L. acidophilus e B.bifidum al giorno, dimostratosi efficace per la maggior parte dei pazienti; dosaggi maggiori possono dar luogo a lievi disturbi intestinali mentre dosaggi inferiori potrebbero essere insufficienti a colonizzare il tratto intestinale. Le funzioni principali dell’impiego dei probiotici per il trattamento della candidosi cronica sono la creazione di un ambiente intestinale sano, un suo risanamento come terapia postantibiotica, un supporto utile alle infezioni vaginali causate da lieviti e alle infezioni alle vie urinarie, che dipendono anche dalla salute dell’intestino. E’ molto importante un’integrazione con probiotici, dal momento che aiuta a mantenere una flora batterica intestinale sana, in quanto la sua salute è correlata strettamente allo stato nutrizionale dell’ospite, e influisce sull’invecchiamento, sulla genesi del cancro, sulle funzioni del sistema immunitario, e sul metabolismo del colesterolo.


Settima fase: Seguire un’adeguata terapia antilievito


-Assumere gli integratori nutrizionali e/o le erbe consigliati per controllare la crescita batterica eccessiva e restituire la salute alla flora batterica.
-Quando necessario assumere farmaci antilievito, in generale comunque molti pazienti possono avere benefici dall’assunzione di sostanze naturali piuttosto che da quella di un preparato farmacologico. L’esclusica assunzione di farmaci antilievito porta alla reazione di Herxheimer causata dalla rapida uccisione del microrganismo e dal seguente riassorbimento intestinale di alte quantità di tossine, e antigeni del lievito derivanti. Per evitare tale reazione seguire i consigli dietetici sopraindicati, aiutare la funzionalità epatica, e assumere uno degli integratori naturali antilievito qui indicati, partendo con un basso dosaggio fino ad arrivare al dosaggio terapeutico indicato.
-Assumere integratori antilievito naturali:
acido caprilico, che è un acido grasso naturale antifungino, sottoforma di capsule rivestite o di preparato a effetto ritardato, dato che è assorbito rapidamente dall’intestino, al dosaggio di 1500 mg/die a stomaco pieno.
-piante contenenti berberina come idraste (Hydrastis canadensis) e crespino (Berberis vulgaris).
-La berberina é un alcaloide dalla potente azione antibiotica, nei confronti di batteri, protozoi e funghi, tra cui la Candida albicans, che previene la crescita eccessiva dei lieviti, effetto collaterale molto diffuso provocato dall’assunzione di antibiotici. La berberina è molto utile a combattere un sintomo comune nei pazienti sofferenti di Candida albicans come la diarrea, e tale potente azione antidiarroica é anche relativa a infezioni quali colera, amebiasi, giardiasi ed altre infezioni gastrointestinali acute come E. Coli, Sighella, Salmonella, Klebsiella). Per questo motivo le piante contenenti berberina sono utilizzate per combattere la cistite, che colpisce sopratutto le donne, dal momento che tali batteri sono frequentemente presenti nell’intestino di tali pazienti. In europa si è formata una tradizione di uso della Warburgia salutaris, per combattere la candidosi cronica, poiché contiene un alcaloide molto similare alla berberina e quindi risulta utile anche per combattere la cistite, purtroppo è stato vietato dal gennaio 2007, e un rimedio alternativo è l’estratto di semi di pompelmo (GSE = grapefruit seeds extract). Il dosaggio di estratto liquido standardizzato (1:1) di berberina è di 2-4 ml (0,5-1 cucchiaino da té), di tintura (1:5), 6-12 ml (1,5-3 cucchiaini da té). I dosaggi di berberina consigliati di riferimento risultanti avere efficaci nel combattere le infezioni gastrointestinali sono di 25-50 mg 3 volte il giorno.
-In particolare la Warburgia salutaris riesce ad essere efficace nei confronti della Candida albicans perché ne altera il funzionamento della membrana esterna e ne provoca così la distruzione, La berberina non é tossica se assunta ai dosaggi consigliati, se invece vengono superati essa può interferire col metabolismo della vitamina B, ed é sconsigliata da assumere in gravidanza.
-aglio, dimostratosi essere un notevole agente antifungino, grazie al componente attivo allicina, che gli dona il tipico odore pungente. Esistono preparati a base di aglio senza possederne l’odore tipico sgradevole, grazie al fatto che l’allicina si forma solo nell’intestino tenue e crasso quando la compressa rivestita vi giunge. Il dosaggio per il trattamento della candidosi cronica é di almeno 10 mg di allicina o un suo potenziale pari a 4 g (uno spicchio) di aglio fresco.
oli essenziali sottoforma di capsule rivestite, in particolare l’olio essenziale di origano ha dimostrato di possedere un’efficacia 100 volte superiore all’acido caprilico nei confronti della Candida albicans, tuttavia ci sentiamo di sconsigliare tale assunzione perché gli oli essenziali possono dare vita a problematiche per persone con problemi di cuore, e dovrebbero essere fatti esami approfonditi per rilevare sul lotto di appartenenza dell’olio essenziale le quantità dei vari componenti valutabili in relazione alle problematiche particolari solo daun aromaterapeuta o comunque da un medico esperto in materia, in Italia ancora questa disciplina non é ancora diffusa a differenza della Francia dove è molto diffusa in seguito agli studi del medico Jean Valnet. Il dosaggio di riferimento per i preparati di olio essenziale è di 0,2-0,4 ml al giorno sottoforma di capsule rivestite, visto il rapido assorbimento intestinale dell’olio, e la sua associazione a pirosi.

Qualora nonostante tale linea guida seguita non si abbia rilevato un miglioramento del problema si dovranno ripetere gli esami di laboratorio come coltura delle feci e l’analisi dei livelli di antigeni per comprendere se la candidosi non nasconda in realtà altri disturbi. Se il microrganismo non risulta essere stato eliminato oltre alle raccomandazioni che sono state descritte occorrerà assumere degli antibiotici.


Bibliografia

Michael T Murray, Joseph E. Pizzorno – “Trattato di Medicina Naturale” - Volume 1 e 2 – Red Edizioni

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Cistite: uva ursina, idraste e mirtillo rosso; i rimedi naturali

I nostri tessuti possono presentare un'eccessiva acidificazione, dovuta a stress e ad una dieta sbilanciata, ad esempio troppo basata sucarboidrati raffinati, dolci, agrumi, prodotti industriali, e che indica uno stato non ottimale salutare del nostro organismo.

Per l’acidità dei tessuti sono consigliati oltre alla cura Pantellini più volte citata, i citrati indicati anche dalla Dottoressa Kousmine che servono anche a guarire le cistiti senza presenza di batteri nelle urine, io stesso ho provato un prodotto a base di citrato di sodio, potassio e magnesio, oltre a regolare le urine alcalinizzandole, funge da vermifugo per l’intestino. Questo prodotto contiene poi anche INULINA che è un potente stimolante perreni e sistema immunitario stimolandone la via del complemento ovvero aumentando la capacità dell’organismo di evacuare le endotossine, sostanza presente ad alta concentrazione anche nei carciofi, nell’echinacea, nei semi di girasole, nell’enula campana e nella lappola. L’olio di semi di girasole quindi oltre ad essere indicato come sciacqui della bocca per disinfettare le gengive e il cavo orale e per riequilibrare gli acidi grassi omega 3 e 6 del nostro organismo, risulta utile anche come stimolatore del sistema immunitario, questo è un esempio di come un solo prodotto possa esser utile a più scopi.

La cistite è l'infiammazione della vescica e colpisce molto più fequentemente la donna dell'uomo.
I citrati sono un rimedio per le Cistiti senza batteriuria, mentre per i casi di cistite con presenza di batteri, è prevista una cura con aglio, uva ursina, e idraste (conosciuta anche col nome di Sigillo d’oro) combinate in vario modo a seconda del batterio presente. La quasi totalità di infezioni alla vescica derivano dal batterio Escherichia Coli, in tal caso sono consigliati Aglio (allium sativum), Idraste (tintura [1:5] 4-6 ml ovvero 1 - 1,5 cucchiaini), e Uva ursina (tintura [1:5] 4-6 ml ovvero 1 - 1,5 cucchiaini), nel caso invece che l'infezione sia generata da Klebsiella Pneumoniae, o da Proteus Mirabilis, o ancora da Staphylococcus saprophyticus sono indicati Aglio e Idraste, infine per lo Pseudomonas Aeruginosa solo idraste.

E’ importante sostenere il sistema immunitario perché la cistite è un’infiammazione ed il nostro organismo produce leucociti per contrastare i batteri, che trovano difficoltà se il ph delle urine è più alto ovvero più alcalino, e sono combattuti dalla parete vescicole che ha proprietà antimicrobiche così come il secreto prostatico maschile, motivo per cui le cistiti sono molto più ricorrenti negli uomini che nelle donne.

In uno studio il 73% dei pazienti su 44 donne e 16 uomini, a cui sono stati somministrati 500 ml di SUCCO DI MIRTILLO ROSSO al giorno ha mostrato benefici e il 61% di loro ha visto la ricomparsa dell’infezione cessandone l’assunzione, pur essendo non di largo utilizzo conviene prenderlo in considerazione; importante notare come devono essere assunti succhi di mirtillo allungati al limite con succo di uva, mela o di mirtillo nero, dato che in commercio molti succhi di mirtillo rosso contengono zucchero che ha un effetto deterioree sul sistema immunitario, quindi forse sarebbe meglio assumere frutti di mirtillo rossi freschi oppure assumere estratti in pillole di mirtillo rosso. E’ stato visto che il succo di mirtilo rosso è in grado di impedire all’Escherichia Coli di aderire alle pareti di vescica ed uretra e quindi è particolarmente indicato nelle Cistite che sono dovute a tale batterio.
E’ inoltre consigliato mangiare molta cipolla, ridurre le calorie, evitare zuccheri semplici e carboidrati raffinati (quindi meglio assumere pasta e pane integrali, ed è meglio diluire i succhi di frutta e bere almeno 2 litri/die di acqua), ed evitare bevande gassate, caffè ed alcol. Le donne che abbiano una storia di infezioni urinarie dovrebbero lavare genitali e uretra con l'infuso di idraste (2 cucchiaini per tazza) prima e dopo il rapporto sessuale e se questo non fosse abbastanza efficace con iodio povidone.
E’ poi consigliata l'assunzione di olio di legno di sandalo al dosaggio di 1-2 gocce, sul libro non ho trovato le motivazioni dovremmo ricercarlo su un trattato di aromaterapia, secondo me alla fine se riusciremo a carpire dalla natura i suoi segreti dalle discipline che ne utilizzano gli estratti, gli oli o quant’altro fino in fondo potremmo risolvere molte più casistiche anche ostiche.

Integratori alimentari consigliati

-Vitamina C
-Bioflavonoidi
-Vitamina A
-Beta-carotene
-Zinco
-Colina

Come ultimo suggerimento è infine consigliato alcalinizzare le urine, ed è l'unico trattamento possibile alternativo per le cistiti senza batteriuria cioè senza rilevamento di batteri nelle urine, questo si riesce a farlo con i CITRATI specialmente quelli di sodio e potassio, ed è consigliato poi a chi abbia cistite dovuta a batteri in quanto è dimostrato che l'uva ursina e l'idraste agiscono meglio in ambiente alcalino.

Per la CISTITE INTERSTIZIALE è consigliata invece la CENTELLA ASIATICA, è dimostrato che migliora l'integrità del tessuto connettivale interstiziale e promuove la guarigione delle ulcere vescicali.

Il dosaggio della tintura madre [1:5] (TM) che è reperibile in erboristeria è di 10-20 ml /die

Le altre applicazioni di questa pianta detta anche "miseria indiana" sono:
-Lebbra (risposta terapeutica paragonabile a quella del farmaco DAPSONE, che è quello usato di norma per tale malattia):
-Ferite chirurgiche come interventi di otorinolaringoiatria
-Ulcere cutanee dovute a insufficienza venosa e arteriosa lesioni traumatiche della pelle
-Gangrena
-Trapianti di cute
-Lesioni da schistosomiasi
-Lesioni perineali prodotte durante il parto
Le infezioni della vescica sono talvolta collegate ai batteri come la Candida nelle donne la CISTITE può avvenire da batteri presenti nelle feci o nelle secrezioni vaginali e può dipendere, così anche come per l'uomo da un'ostruzione uretrale da trauma o da calcolosi, dalla gravidanza o da pratiche omosessuali maschili, ma molto più frequentemente da anomalie strutturali del rene. Relativamente alla Candida ri ricorda l’importanza di assumere probiotici milk free, ovvero senza latte, che potrebbe produrre fermentazione intestinale, vista la tendenza del nostro organismo a diminuire la produzione dell'enzima lattasi con l'avanzare dell'età, che è un enzima specifico per la digestione del latte.

Questi prodotti come le tinture madri di uva ursina, il succo di mirtillo rosso ed i probiotici milk free si possono trovare nelle erboristerie e nei negozi biologici così come nei supermercati biologici.


Bibliografia

Michael T Murray, Joseph E. Pizzorno – “Trattato di Medicina Naturale” - Volume 1 e 2 – Red Edizioni

Association Médicale Kousmine Internazionale – “Il metodo Kousmine” – Edizioni Tecniche Nuove

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Sindrome Premestruale: integratori naturali

Notoriamente la sindrome premestruale colpisce in maniera ricorrente le donne, da una a due settimane prima della comparsa del ciclo mestruale, qui di seguito sono indicati i principali sintomi, le cause e le possibiliintegrazioni dietetiche.


Principali cause della SPM:


-Eccesso di estrogeni
-Difetto di progesterone
-Alti livelli di prolattina (potenzialmente correlati a bassi livelli di zinco)
-Ipotiroidismo
-Stress, difetto di oppiodi endogeni (endorfine e dinorfine) e disfunzione surrenalica
-Depressione
-Anomalie nutrizionali
-Alterazioni/eccesso di macronutrienti
-Difetto di micronutrienti

Segni e sintomi della SPM:

-Diminuita energia
-Tensione
-Irritabilità
-Depressione
-Cefalea
-Alterazione della libido
-Dolore mammario
-Mal di schiena
-Gonfiore addominale
-Edema delle dita e delle caviglie


Effetti fisiologici indotti dall’aumento del rapporto estrogeni/progesterone:

-Alterazione della funzione epatica ----> colestasi ----> Peggioramento della SPM per difficoltà nel deflusso della bile ----> peggioramento della funzione epatica (circolo vizioso)
-Riduzione della produzione di serotonina ----> Disturbi dell’umore
-Diminuzione dell’azione della vitamina B6 ----> Aumentano nervosismo, tensione mammaria, e peso; ha luogo una variazione dell’umore perché la vitamina B6 consente l’ingresso di magnesio all’interno delle cellule ed esso influisce sui fattori sopra descritti.
-Aumento della secrezione di aldosterone ----> Ritenzione idrica
-Aumento della secrezione di prolattina ----> maggiore probabilità di dolore mammario e patologia fibrocistica

Esami consigliati:

-Emocromo completo:

Globuli bianchi bassi (Stress)
Quadro ematochimico, i valori di SGOT e SGPT se normali escludono un danno epatico, ma non un’alterata detossificazione epatica che spiegherebbe alti livelli di estrogeni, rilevabile da un apposito esame chiamato profilo di disintossicazione epatica, inoltre potrebbe essere utile eseguire rilevare l’indice di stress adrenalinico ed una ricerca di allergie alimentari; questi esami risultano utili nel caso l’emocromo completo ed il generale quadro ematochimico non abbiano dato riscontro ad anomalie.

Ormoni tiroidei: [Range di normalità]

T3: 80 – 220 ng/dl
TSH: 0,35 – 5,50 mUI/ml
Uptake di T3
Tiroxina (T4): 4,8 – 13,2 mUI/dl
Indice di T4 libero: 0,9 – 2 ng/dl

Tali valori servono ad escludere ipotiroidismo, che si manifesta con alterazioni mestruali, come flussi mestruali prolungati associati a brevità del ciclo.

Ferritina, rappresenta i depositi di ferro dell'organismo (insieme all'emosiderina), pertanto una diminuzione di ferritina predispone all'anemia, è consigliata come esame ematico perché è caratteristica una carenza di ferro nelle donne con SPM. Sono considerati valori normali valori nel range: 5 - 177 ng/100ml.

Bassi livelli di Progesterone e alti livelli di Estrogeni sono collegati ad ansietà, irritabilità e instabilità emotiva (SPM da ansietà).

Bassi livelli di Estrogeni portano alla distruzione dei neurotrasmettitori (serotonina ad esempio), e quindi alla SPM da depressione.

Bassi livelli di estrogeni prodotti dall’ovaie possono dipendere da un aumento della secrezione di androgeni surrenalici e/o di progesterone indotto dallo stress. Un aumento di peso con gonfiore e malessere addominale, tensione mammaria ed edema facciale, delle mani e delle caviglie possono essere dovuti ad un eccesso di aldosterone che aumenta la ritenzione idrica, e questo può essere dovuto a stress, eccesso di estrogeni, ad un difetto di magnesio o ad un eccessivo apporto di sale (SPM da iperidratazione), a tale scopo è utile la liquirizia, essa va evitata da chi soffra di ipertensione, ovvero di pressione alta, perché tende ad alzarla, e da chi sia afflitto da insufficienza renale.

Nei casi in cui i livelli di aldosterone sono normali, un’eccessiva assunzione di liquirizia potrebbe portare ad effetti simil-aldosteronici, relativi alla ritenzione idrica indotta dall’acido glicirrizinico contenuto nella liquirizia, ma è sufficiente assumere potassio, per prevenirli. La fonte naturale più ricca di potassio è il lievito di birra secco, ma anche, in ordine decrescente, l’albicocca secca, la lenticchia, il fico secco, i piselli rotti, la mandorla, l’uva passa, e la banana. La liquirizia oltre a bloccare l’aldosterone è utile anche ad aumentare i livelli di progesterone inibendo l’enzima responsabile della sua degradazione.
Alti livelli di Prolattina sono indotti da estrogeni endogeni ed esogeni (pillola anticoncezionale), ma sono anche collegati a ipotiroidismo. Per abbassarli è utile un’integrazione con vitamina B6 e zinco e la pianta Agnocasto (Vitex agnus castus), utile ad abbassarli nel caso di insufficienza del corpo luteo (3 settimane dopo l’inizio delle mestruazioni valori ematici di progesterone inferiori 10-12 ng/ml sono correlati ad un’alta probabilità di tale insufficienza), manifesto anche con irregolarità del ciclo mestruale come eccessiva perdita di sangue, mestruazioni assenti, persistenti, e più frequenti e con una diminuita funzionalità tiroidea.

Il fegato utilizza diverse vitamine del gruppo B per metabolizzare gli estrogeni e secernerli nella bile, quindi un eccesso di essi giustifica una probabile carenza di vitamina B6 e consiglia una sua integrazione, insieme ad integratori fitoterapici che aiutino la funzionalità del fegato, altrimenti si crea una colestasi (stasi o cattivo scorrimento di bile nel fegato), innestando un circolo vizioso per cui il fegato smaltisce con più difficoltà gli estrogeni che così risultano avere valori crescenti ed aggravano ulteriormente la SPM.

Esistono composti lipotropi cioè che favoriscono la funzionalità epatica e quindi il flusso della bile, oltre che il metabolismo dei grassi come colina, metionina, acido folico e vitamina B6 e colagoghi naturali come la curcuma ed il tarassaco, che funge anche da coleretico, cioè induce contrazioni della cistifellea favorendo il defluire della bile verso l’intestino.

Bisogna prestare attenzione ad assumere il tarassaco se ci sono dubbi di calcolosi biliare, perchè la sua azione coleretica potrebbe provocare una spinta che potrebbe dare problemi di ostruzione e colica, se i calcoli biliari non riuscissero a defluire nel coledoco.

In ordine decrescente le fonti naturali più ricche di colina sono tuorlo d’uovo, frattaglie (fegato), lievito di birra, germe di grano e pesce. Bassi livelli di zinco portano al rilascio di prolattina, quindi assumendo zinco si possono ridurre i livelli di prolattina ematica. Le più ricche fonti naturali di zinco sono l’ostrica, l’aringa, i funghi, il lievito di birra, la crusca di grano, l’avena completa e il germe di grano.

L’acido folico è correlato al metabolismo della vitamina B6 e le più ricche fonti naturali di acido folico sono verdure a foglie verdi, a radice, frattaglie, uovo, lievito di birra e cereali completi (cioé integrali, non raffinati).

Il magnesio aiuta a diminuire nervosismo, tensione mammaria, aumento del peso, e variazione dell’umore, effetti migliori sui sintomi tipici della SPM si ottengono integrandolo con la vitamina B6 (piridossina), che ne consente il trasporto all’interno delle cellule. (dosaggio: 6mg per Kg corporeo). Le fonti naturali più ricche di magnesio sono in ordine decrescente cacao, soia, mandorla, arachide, fagiolo bianco, noce e nocciola, mentre le fonti naturali più ricche di vitamina B6 sono presenti, sempre in ordine decrescente nel lievito di birra, semi di girasole, germe di grano, e noci di Grenoble.

L’Acido GLA (gamma-linoleico) risulta ridotto nelle donne con SPM, può essere integrato sottoforma di olio di borragine, e con questo si regolarizza anche la produzione di prostaglandine, composti legati a molti processi come ad esempio quelli infiammatori, produzione tipicamente alterata nella SPM. Fondamentale nel metabolismo degli acidi grassi essenziali è la presenza in adeguate quantità di vitamina B6, magnesio e zinco, può risultare quindi utile una loro integrazione.

Un’integrazione con vitamina E ha dato buoni risultati di riduzione di tensione mammaria, tensione nervosa, cefalea, affaticamento, depressione ed insonnia. La più ricca fonte naturale di vitamina E è l’olio di germe di grano, ma ne contengono alte dosi anche l’olio di semi di girasole, gli oli vegetali spremuti a freddo, i frutti oleosi e l’uovo.

Dobbiamo poi ricordare la SPM da carboidrati che si manifesta con aumentato appetito, in particolare nei confronti degli zuccheri, cefalea, affaticamento, palpitazioni e svenimenti, ed è rilevabile da una curva glicemica appiattita nella parte precoce della curva, 5-10 giorni prima delle mestruazioni, rilevabile dal test di tolleranza al glucosio.

Flora gastrointestinale

Integrare nella propria dieta probiotici quali Bifidobacterium bifidus e Lactobacillus acidophilus senza latte, è importante sia perchè a causa dello stress a cui sono sottoposte le donne con SPM si verifica un abbassamento delle difese immunitarie e quindi della salute dell’intestino, sia per ridurre l’attività dell’enzima beta-glucuronidasi, che disaccoppia le sostanze cancerogene accoppiate dal fegato all’acido glucuronico e secernite nella bile per disintossicarle dall’organismo, in particolare questa integrazione è molto importante per chi soffra della Sindrome di Gilbert che si manifesta con alti livelli ematici della bilirubina, a causa della bassa attività dell’enzima glucuronidasi che rende critica la detossificazione di glucuronidazione, migliorabile con assunzione di limonene monoterpene contenuto nell’olio di semi di finocchio, di cumino e nella scorza di limone. Questa integrazione di probiotici è importante perché le donne con SPM che abbiano assunto estrogeni presentano un maggior rischio di contrarre il cancro al seno estrogeno-dipendente, in quanto essi rappresentano un carico maggiore per l’organismo da detossificare, e i probiotici diminuiscono l’attività dell’enzima suddetto, oltre a risanare la flora batterica permettendo così di donare alle pareti intestinali un miglior filtro per le tossine, migliorandone l’immunità, e di prevenire eventuali crescite batteriche irregolari legate ad abbassamento delle difese e ad un depauperamento della flora intestinale, quali la Candida albicans. (dosaggio 1-10 miliardi di cellule vive/die).


Dieta

E’ consigliato ridurre l’apporto di grassi, limitando le carni rosse, preferendo carni bianche e pesce, perchè con questo accorgimento si riesce a ridurre notevolmente i livelli di estrogeni nel sangue, eliminare la caffeina contenuta nel caffé e in alcune bevande gasate, perché peggiora i sintomi della SPM quali ansia, depressione, tensione mammaria e influisce sulla patologia fibrocistica, ridurre il sale che mette a dura prova i reni, ed aumenta la pressione arteriosa e la ritenzione idrica, ridurre l’esposizione a estrogeni esogeni e seguire una dieta esclusivamente o prevalentemente vegetariana.


Oltre a carenze di ferro e zinco molte donne affette da SPM presentano carenze anche di manganese. Il ferro può essere integrato con la dieta mediante soia, cacao, fegato di manzo, frattaglie, vino rosso, fagiolo bianco e lenticchie, anche se non è molto consigliabile perché favorisce la fermentazione intestinale aggravando potenzialmente la debolezza di intestino e quindi del sistema immunitario, peggiorando l’azione filtrante delle sue pareti da tossine e batteri, è utile invece assumere vitamina C, che ne aumenta l’assorbimento. Le fonti naturali più ricche di vitamina C sono, in ordine decrescente, prezzemolo, tarassaco, verdure a foglia verde, peperoni, agrumi.

Le fonti naturali più ricche di manganese sono, in ordine decrescente, il té, i chiodi di garofano, lo zenzero, la crusca di riso e gli spinaci.

I cibi a base di Soia sono buoni come regolarizzatori degli estrogeni perchè riescono ad essere utili sia in caso di eccesso (in alcuni casi di SPM) che di difetto di essi (ad esempio in menopausa).

Eliminare lo zucchero, in particolare la cioccolata che interferisce col metabolismo degli estrogeni, e porre particolare attenzione alla sua combinazione con la caffeina in quanto da effetti peggiori sulla SPM e sull’umore.


Cimicifuga racemosa


L’integrazione con tale pianta è utile nel caso di fibromi uterini ed è molto efficace nel ridurre sintomi quali depressione, ansia, tensione e sbalzi umorali. Dosaggio: estratto standardizzato (4 mg di 27-desossiacteina) 1 compressa (2 per le donne in menopausa) 2 volte/die.

Particolari accorgimenti dietetici

Anche se consigliati per il loro alto contenuto di vitamine e/o minerali, cibi come cacao, frattaglie e lievito di birra sono sconsigliabili perché è stato visto che la cioccolata peggiora alcuni sintomi della SPM come sopra descritto, il lievito di birra provoca fermentazione intestinale peggiorando il funzionamento dell’intestino stesso e quindi indebolendone il sistema immunitario, e le frattaglie come il fegato essendo organi filtro presentano con alta probabilità la maggior parte di residui di tossine, solventi ed inquinanti, che rimangono in tali tessuti, e questo non può che peggiorare il S.I. di chi assuma tali cibi. Analogamente le carni rosse, maggiormente grasse di quelle bianche, sono sconsigliabili oltre ad una motivazione di peggioramento dei sintomi della SPM e del peso, anche per il fatto che i tessuti grassi trattengono più facilmente gli inquinanti, e molto probabilmente per questo sono correlate ad un’aumentata incidenza di cancro nelle popolazioni che ne fanno un uso frequente.



Attività sportiva

Una regolare attività sportiva aiuta a migliorare l’umore grazie al derivante aumentato rilascio di endorfine nel cervello, che sono ridotte quando si hanno alti valori di estrogeni, ed é utile nel trattamento della SPM anche perché abbassa i livelli di cortisolo. L’inquinamento ambientale di composti quali DDT, DDE, PCB, PCP, dieldrina e clordane è particolarmente dannoso per le donne con SPM dal momento che mimano l’azione degli estrogeni, e sono probabilmente legati all’aumento di incidenza di cancro mammario.


Bibliografia


Michael T Murray, Joseph E. Pizzorno – “Trattato di Medicina Naturale” - Volume 1 e 2 – Red Edizioni
Association Médicale Kousmine Internazionale – “Il metodo Kousmine” – Edizioni Tecniche Nuove

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